Il caffè in Italia: sinonimo di qualità o una tradizione da rivedere?

Negli ultimi mesi, il programma televisivo RAI Report ha acceso i riflettori sul mondo del caffè italiano con un'inchiesta che ha scosso consumatori e addetti ai lavori. L'indagine ha messo in discussione la qualità del caffè servito nei bar, evidenziando problemi come miscele economiche, scarsa manutenzione delle macchine e una preparazione poco attenta. Ma davvero l'Italia può ancora vantarsi di essere la patria del caffè di qualità?
I problemi evidenziati dall’inchiesta
Il caffè al bar è spesso sinonimo di un rito quotidiano irrinunciabile, ma Report ha dimostrato che non sempre la qualità è all'altezza delle aspettative. Tra i problemi principali emersi:
- Caffè rancido e bruciato: la mancanza di pulizia delle attrezzature porta spesso a un gusto amaro e sgradevole.
- Scarsa formazione dei baristi: la preparazione dell’espresso richiede competenze specifiche, spesso sottovalutate.
- Tostatura eccessiva: in alcune miscele commerciali, il caffè viene tostato troppo per mascherare difetti della materia prima.
- Pratiche industriali discutibili: si sospetta che in alcuni processi produttivi vengano riutilizzati scarti di lavorazione.
Come scegliere un caffè di qualità?
Alla luce di queste criticità, il consumatore deve imparare a riconoscere un caffè di valore. Ecco alcuni aspetti fondamentali da considerare:
- Origine e varietà: un buon caffè deve dichiarare con trasparenza la provenienza e la tipologia (Arabica o Robusta). È fondamentale riportare in etichetta la data di tostatura e la data di scadenza. Molti torrefattori riducono la shelf life del prodotto anche a soli 6 mesi per garantire un’ottima esperienza al cliente, sebbene questa non rappresenti la vera scadenza del caffè. Inoltre, in caso di miscele, sarebbe corretto indicare non solo la percentuale delle varietà utilizzate, ma anche la loro provenienza, offrendo al consumatore una chiara informazione sulla qualità del prodotto.
- Tostature e caratteristiche: le tostature si dividono in chiara, media e scura. La tostatura chiara, spesso usata nei specialty coffee per l'estrazione a filtro, esalta le acidità delle Arabiche e le note agrumate, ma non rientra nella nostra visione di caffè. Noi di Ilmur optiamo per una tostatura media, che riduce l'acidità dell'Arabica ma ne esalta gli aromi naturali. Una tostatura scura, invece, può nascondere difetti del caffè ma tende a sprigionare note amare e aumentare la produzione di acrilammide, una sostanza potenzialmente cancerogena.
- Freschezza del prodotto: un caffè appena tostato e ben conservato mantiene intatti aromi e sapori. Si consiglia di conservarlo in un luogo fresco e asciutto. Il freezer è un'opzione ottimale poiché è un ambiente secco: il caffè non congela né si altera, restando sempre pronto all'uso.
- Attenzione alla preparazione: non tutti sono capaci di fare un buon caffè e molti baristi sono improvvisati, senza un minimo di addestramento. Per un espresso di qualità al bar, due azioni fondamentali indicano se il caffè sarà sano o meno.
- Il purge: tra un caffè e l'altro, il barista deve far scendere un po’ d’acqua dalla macchina. Le macchine moderne sono settate per rilasciare circa tre secondi di acqua, un'operazione fondamentale per rimuovere residui e impurità.
- Portafiltro pulito: deve essere sempre privo di residui di caffè precedenti per garantire un’estrazione pulita e senza sapori alterati.
Molti baristi trascurano questi aspetti per mancanza di tempo, ma sono essenziali per ottenere un buon caffè. Altri fattori importanti includono la pulizia serale della macchina, la manutenzione del macinadosatore e la scelta di un caffè di qualità. Tuttavia, purge e portafiltro pulito dovrebbero essere considerati un vero e proprio 'must' per ogni professionista del settore.
Ilmur: artigianalità e trasparenza per un caffè di qualità
Nel panorama del caffè italiano, Ilmur si distingue per il suo impegno verso la qualità e la trasparenza. La nostra torrefazione artigianale utilizza esclusivamente 100% Arabica di alta qualità, selezionata con cura e tostatura controllata per esaltarne le caratteristiche uniche.
- Niente compromessi sulla materia prima: scegliamo solo chicchi selezionati, senza aggiungere miscele di bassa qualità.
- Lavorazione artigianale: ogni lotto viene tostato con attenzione per garantire il miglior risultato in tazza.
- Trasparenza e freschezza: forniamo informazioni dettagliate su origine, tostatura e note aromatiche per un’esperienza autentica.
Conclusione: un invito all’acquisto consapevole
L'inchiesta di Report ha fatto emergere problematiche che tutti gli amanti del caffè dovrebbero considerare. Negli ultimi due anni, il prezzo del caffè al bar è passato da 1,10€ a 1,50€, e la tendenza è ancora in crescita. Questo aumento è dovuto a diversi fattori: maggiore richiesta, speculazioni finanziarie e problematiche di spedizione, come la chiusura del Canale di Suez.
A fronte di questo rincaro, diventa fondamentale cambiare mentalità: se il costo del caffè cresce, il consumatore deve pretendere una qualità all’altezza del prezzo pagato. Non si possono più accettare compromessi o accontentarsi di un prodotto mediocre. Al bar, il prezzo è ormai livellato, ma la differenza tra un caffè eccellente e una "ciofeca" può essere enorme. Per questo, è essenziale scegliere locali che puntano sulla qualità, anche se ciò significa margini ridotti per i baristi.
Chi sceglie Ilmur come partner lo fa per la qualità del caffè e del servizio, non per i regali o le offerte allettanti che spesso i grandi marchi utilizzano per accaparrarsi i clienti. È tempo di premiare chi investe nella qualità e rifiutare caffè che non rispettano gli standard di freschezza, trasparenza e lavorazione artigianale.